La cucina è fatta di ingredienti, ricette, pentole, padelle splendenti e tegami sporchi ma sopratutto è fatta di persone.
Quando si ha il privilegio di incontrare coloro che hanno fatto la storia della cucina si ha la percezione reale e concreta di quanto cucinare sia sì una passione che può trovarsi in ciascuno di noi, ma si realizza anche quanto impegno costante, quanto studio meticoloso della materia prima quante prove da buttare o da migliorare debbano essere fatte prima che un piatto possa davvero definirsi tale.
Ci sono “personaggi” che lentamente, silenzionsamente e meticolosamente hanno fatto sì che il “mangiare” non fosse solo un atto dovuto alla sopravvivenza della specie ma bensì hanno dato modo di comprendere che nell’atto fisico del masticare si celassero prima e si svelassero dopo, sapori, emozioni e gioie che solo il cibo può dare se doverosamente manipolato.
Ecco che, nel corso degli anni, ma sarebbe opportuno dire dei secoli, si sono susseguiti personaggi che hanno contribuito a questa meravigliosa trasformazione, da pura necessità a piacere godereccio.
Ci sono nomi che non possono essere dimenticati: Caterina dei Medici, Pellegrino Artusi, fino ad arrivare agli ancora viventi Paul Becuse o il nostro valorosissimo Gualtiero Marchesi tanto per nominarne alcuni.
Vorrei, in questa sezione, parlare di loro, di coloro che posso solo raccontare e di coloro che ho avuto modo di incontrare, anche se solo per pochi minuti, minuti tuttavia prezioni ad estrapolare da ciascuno di essi informazioni, nozioni o suggerimenti che hanno sempre arricchito la mia “cultura” culinaria.