Da buona toscana che sono, non potevo non avvicinarmi al grande cuoco Fabio Picchi.
Ho avuto modo, nel corso del tempo, di provare diverse sue pietanze e, fate come volete, fa sempre “bingo”.
Ovvio, a volte certi sapori possono anche non incontrare appieno il mio gusto, ma, di fronte alla ricerca, quasi maniacale, della qualità, della biologicità dei prodotti, dell’origine certa, possibilmente locale, ecco, di fronte a tutto questo io mi inchino.
Sapere quello che si mangia è una grande ricchezza e lui fa proprio questo, magari non ha un menù scritto in qualche suo locale (vedi Ciblèo) ma, meravigliosamente, quando ne esci a pancia piena, lui, Fabio Picchi, ti avrà inebriato di parole che appagheranno senza dubbio corpo e spirito.
Fabio Picchi è felice di quel che fa e lo si vede, te lo sa raccontare e ascoltarlo è davvero fonte di ispirazione per chi, come me, ama cercare il buono in ogni piatto.
Avvicinarsi alla sua cucina è davvero una fortuna per il palato, è una esperienza a tutto tondo che permette al commensale di alzarsi sazio e sopratutto felice a fine pasto.