Alcuni piatti sono più difficili a descriversi che a mangiarsi: il solo fatto che questa vellutata sia fatta con carote viola anzichè le classsiche arancioni fa già di per se rendere questo piatto originale.
Bisognerebbe sapere che la particolarità della carota viola in realtà non esiste: la carota all’origine era viola! Sono le “carote moderne” che sono arancioni. Comunque il vero problema è che le cose “antiche” come le carote viola oggi giorno sono quasi introvabili quindi, se riuscite a trovarle in qualche mercato non fatevele scappare.
Il precedimento poi è davvero semplice, in un tegame mettete un po’ di olio, aggiungete un po’ di cipolla bianca oppure un po’ di scalogno o un porro, comunque il tutto fatto a battuto o giù di lì. Aggiungete poi una o due patate a dadini e una quantità di carote come quelle qui sotto, sempre tagliate piccole a rondelle. Aiutatevi nella cottura con un brodo vegetale che farete a parte con le verdure (delicate) che avete in frigo.
Fate cuocere bene, almeno per una ventina di minuti, dopodichè frullate con il mini-pimer e aggiustate di sapore con sale e pepe a piacimento. Se vedete che è troppo densa, aggiungete ancora un po’ di brodo vegetale.
A parte pelate il topinambur e friggetelo a fettine sottili in olio caldo, come fosse una patatina fritta.
Al momento di servire, adagiate la vostra vellutata in una scodella, con l’aiuto di una siringa (o se non lo avete va bene anche un cucchiaino da caffè) adagiate sulla superficie delle gocce di yogurt magro. Infine, a decorare il tutto, qualche chips di topinambur.
Il risultato è commovente e il costo irrisorio, what else?


