Il detto dice che fritta è buona pure una ciabatta: direi che è una verità assoluta.
Per quanto adori il fritto non sono solita farlo, tuttavia, adesso che i forni sono quasi spenti e le verdure abbondano negli orti, non posso togliermi il privilegio, ogni tanto, di una gustosissima frittura di verdure.
Per procedere all’esecuzione di un buon fritto ci sono poche regole ma, esse, devono essere rispettate se vogliamo poi avere la sensazione di qualcosa di croccante e friabile al gusto piuttosto che qualcosa di molto unticcio e moscio…
Ovviamente possiamo friggere qualsiasi cosa ci piaccia, l’importante è che lo spessore delle verdure non sia troppo alto in modo tale che, nella breve cottura, la pastella si solidifichi e la verdura si cuocia.
In merito alla pastella io faccio quella classica, quindi acqua (fredda) e farina, dovete miscelare i due ingredienti fino a ottenere una consistenza tale che, quando immergerete le verdure, rimanga attaccata alla verdura e non scivoli via.
Fate in modo che la vostra pastella sia sempre ben fredda, più lo sarà e migliore sarà il risultato della vostra frittura: io ad esempio, fra una padellata di fritto e l’altra sono solita rimetterla in frigo.
Friggete in abbondante olio, non siate avidi, l’abbondanza garantirà un’uniformità di cottura e, soprattutto non friggete troppe cose insieme: io uso l’olio di semi, con preferenza quello di arachidi. Fate in modo che l’olio sia caldo ma non fumi, è essenziale affinchè le vostre verdure poi siano ben dorate in modo uniforme e non prendano strani odori.
Una volta fritto, fate scolare bene le vostre verdure nella carta assorbente e poi, trasferitele in un altro piatto, procedete poi a salare di gusto le vostre verdurine.

Mi raccomando, un fritto freddo non è un granché quindi, o cuocete il tutto a ridosso del pasto o, mantenete il tutto al caldo magari dentro il forno a 60/80° in modalità ventilata.
