Parlare di un piatto di spaghetti pare la cosa più semplice, in realtà farli bene è un’arte e non è detto che tale attitudine sia innata in tutti noi.
Prima di tutto la pasta: come ho già detto in altre occasioni, la pasta non è tutta uguale e, quando si ha la possibilità di fare i relativi raffronti fra marche, formati e impasti, si possono cogliere le reali differenze. In questo piatto ad esempio io ho usato gli Spaghetti alla chitarra integrali di Garofalo e certamente la differenza la fanno eccome: ruvidi, squadrati, corposi, percezioni che certo non si nascondono al palato.
Seconda cosa, gli altri ingredienti: in questo caso non ho usato i “capperi” ma “i capperi di Pantelleria”, l’origano è “l’origano di Favara”. Questi particolari, se si ha sensibilità culinaria, una volta imboccata la forchettata di spaghetti, ci permetteranno davvero di percepire profumi veraci e genuini della nostra bella Italia.
In merito al tonno in questo caso ho usato una tipologia conservato con olio di oliva e la passata di pomodoro era biologica italiana, l’olio per far soffriggere la cipolla ovviamente extravergine toscano.
Ecco, se si riescono a curare questi dettagli davvero un comune piatto di pasta può diventare una esperienza di gusto sopraffina, ricca di sapori e soprattutto di qualità.
Vediamo come farla (per 3/4 persone): soffriggete una cipolla fatta sottile alla mandolina o tritata al coltello, una volta appassita aggiungete la passata di pomodoro (250 ml). Dopo qualche minuto aggiungete i capperi e aggiustate di sapore con sale e pepe (attenzione i capperi sono salati quindi lavateli bene prima di usarli!).
A cottura quasi ultimata aggiungete il tonno (1 scatoletta), cuocete per non più di un minuto, aggiungete una manciata di origano e spengete tutto.
Nel frattempo avrete cotto gli spaghetti, scolateli e fateli saltare nel sugo a fiamma viva.
Ecco, in poco più di dieci minuti avrete ottenuto la pasta più buona del mondo!